PRIGNANO CILENTO

Periniano, Prignanum, Priniano, Pringnano, Prignano (suffisso in – ano da prediale romano). Università autonoma fino alla sua elevazione a capoluogo di Comune (8 agosto 1805). Da Salerno 55 km.

È un borgo che fa parte della Comunità montana Alento-Montestella e dell'Unione dei Comuni Alto Cilento, sorge a 410 metri sul il livello del mare e dista da Agropoli solo 10 kilometri.
Nel centro storico si trova Palazzo marchesale Cardone, di proprietà dei Marchesi Cardone e nella stessa piazza si può visitare la Chiesa dedicata a San Nicola di Bari edificata tra il XII e XIII secolo, proseguendo si incontra la Cappella di Sant’Antonio da Padova. 
Prignano non è solo un borgo ricco di spiritualità, ma un luogo dove la tutela dell’ ambiente fa da richiamo a tanti turisti. L’Oasi del fiume Alento è patrimonio dell’UNESCO ed ha un’area protetta che offre tanti spazi e la possibilità di praticare diverse attività in armonia con la natura. Immersa nel cuore del Cilento, è un luogo ideale per chi vuole andare a cavallo, in bicicletta, per chi vuole fare birdwatching, praticare sport acquatici come canottaggio o semplicemente fare un giro in battello. Numerosi sono i laboratori didattici destinati ai più giovani e i campus estivi offrono percorsi sportivi e culturali.
Un evento da non perdere è la rappresentazione teatrale chiamata L'Opera dei Turchi che si svolge il Lunedì dell’Angelo in costume d’epoca.

SCORCIO DEL CENTRO STORICO

SCORCIO DEL BORGO

SCORCIO DEL BORGO

VEDUTA DEL BORGO

CHIESA DI SAN NICOLA

SCORCIO DEL CENTRO STORICO

CAPPELLA DI SAN GIULIANO

SCORCIO DEL CENTRO STORICO


Prima notizia si ha nell'inserto di una vendita del 1070, conservata nell’Archivio Cavense. Trattasi di una donazione in cui è illeggibile l'anno (solo mese e indizione). Il Ventimiglia accenna a un documento esistente nel predetto Archivio (a. 1113) dove è detto «di Priniano, forse da peri alberi di cui il suo territorio abbonda», ma da prediale romano. 

Il villaggio è compreso tra quelli restituiti nel 1276 alla famiglia Sanseverino. Nei Registri Angioini vi è notizia del «comestabulus Venafri, dominus castri Priniali» che con altri feudatari era tenuto a consegnare alla Regia Corte una vacchetta e una tenda per la spedizione che si preparava contro Costantinopoli. Precedentemente, però, pare fosse stato barone del luogo (a. 1208) Giovanni Alfonso Comodio di Salerno, secondo il Mazza. Il Ventimiglia afferma che a Salerno tale famiglia non esisteva, come quella dei Samudio. Tuttavia, una famiglia Samudio era effettivamente nel territorio, come si rileva dagli stati d'anime.

Pare che nei primi tempi dell'avvento aragonese al trono di Napoli, Prignano fosse stato concesso a un componente (Antonello) della famiglia Prignano che il Mazziotti opina fosse quella di Papa Urbano VI. Ma Papa Urbano (Bartolomeo Prignano) nacque a Napoli (intorno al 1318) e fu dapprima rettore «Studii Neapolitani» e vicario generale della diocesi e fu poi nominato arcivescovo di Acerenza (a. 1363) e di Bari (a. 1372). Resse la cancelleria vaticana e fu l’ultimo Papa eletto pur non essendo cardinale (a. 1379).

Antonello Prignano era intimo della famiglia Sanseverino. Da Giovannello di Sanseverino, conte di Capaccio, infatti, acquistò un feudo rustico (Piagare) nel territorio di Agropoli. Prignano fu poi  concesso dai Sanseverino, principi di Salerno, all'omonima famiglia, con il feudo di Vatolla che un altro Antonello Prignano e la moglie Giovannella d'Afflitto vendettero, in un anno imprecisato del ‘500, ad Antonio Griso. Gaspare Griso successe al padre Antonello, il cui nipote, Fabio di Prignano, alienò (a. 1458) Prignano e casali a Prospero Lanara. La famiglia Prignano si trasferì poi a Salerno, dove Giancarlo Prignano fu ascritto (15 aprile 1549) nel seggio di Portarotese. Il Mazziotti scrive che nel '600 i discendenti si trasferirono a Lucera.

Il Lanara vendette poi Prignano, con i casali di Melito e Puglisi (a. 1550) a Giovanni Alfonso Samudio (o Salmudio), il quale poi lo alienò a favore (a. 1556) dell'aragonese Giovanni Ayerbo, signore di Agropoli. Nel 1564 l'Ayerbo vendette Prignano, con patto di retrovendita, al noto poeta latino Bernardino Rota, riservandosi, come vassalli, alcune famiglie di Melito. L'Ayerbo poi cedette il diritto di riscatto (a. 1568) a Lorenzo Bonito e costui al fratello Massenzio che riacquistò Prignano e casali. Il figlio Tommaso rivendette il feudo a Cornelia de Pasca, dalla quale passò per rinuncia (a. 1610) al nipote Francesco Matarazzo. Un nipote di costui, nelle more di una imputazione di omicidio (era nel carcere della vicaria), cedette (d. 9600) il feudo, anche per soddisfare i suoi creditori, a Pompeo Landulfo.

Il discendente Ferrante e il figlio Pompeo vendettero poi (a. 1624) i tre villaggi per 15.000 denari. Nel 1649 il feudo fu alienato, con patto di riscatto, a favore di Pietro Brandolino, il cui erede vendette il feudo a Tommaso Cardone (a. 1701), il quale vi ebbe (19 marzo 1701) il titolo di marchese. Da Pietro Cardone (m. 26 agosto 1767) il feudo passò a Giuseppe (m. 13 febbraio 1797), da cui a Gaspare per successione paterna (15 marzo 1803). A quest'ultimo, per premorte di alcuni figliuoli, successe Giuseppe, il quale, con decreto ministeriale (a. 1895) ottenne il riconoscimento del titolo di marchese di Melito e del predicato di Prignano, con i quali è ascritto al Libro d'Oro della Nobiltà Italiana e all'Elenco dei Nobili e Titolati delle Provincie Napoletane.

Il Mandelli, nel suo manoscritto (f 101) ricorda l’aiuto dei prignanesi a Torchiara contro i turchi nell'incursione del 1563. 

L’Antonini, nel segnalare Prignano, aggiunge che più in là, «sul piano, fu già un’abitazione chiamata li Puglisi, oggi affatto distrutta», ricordando che il poeta Bernardino Rota, secondo il Campanile, era feudatario di Puglisi, Prignano e Melito. 

Il Giustiniani scrive che la popolazione del villaggio era composta, ai suoi tempi, di 900 abitanti, tutti dediti all'agricoltura e alla pastorizia. Nel censimento del 1489 il «casalis Prignani» aveva 60 famiglie con 334 abitanti, nel 1508 ne aveva 45 con 225 abitanti. 

Festa della Madonna del Buonconsiglio

19 agosto

Approfondisci

Festa di San Nicola di Bari

6 dicembre

Approfondisci

L'opera dei turchi

22 aprile l'opera dei turchi

Approfondisci

La Festa della pasta nell'Oasi del fiume Alento

Oasi Fiume Alento Dal 16 al 19 agosto

Approfondisci

Sagra del Galletto alla brace

dal 15 al 16 agosto

Approfondisci

Agriturismo La Casa Sull'Alento

(+39) 338 304 2347

Approfondisci

RISTORANTE " LADY MARY "

+39 0974831340

Approfondisci

COME RAGGIUNGERCI


COORDINATE GPS

LATITUDINE: 40.32872

LONGITUDINE: 15.07423319999998

VAI ALLA MAPPA GOOGLE MAPS

Associazione culturale "Cilento on the road"

Via S. Anna, 20 - 84050 Rocca Cilento (SA)